Fasano in Banda
IL festival della musica ritrovata
L’obiettivo del festival
Fasano in Banda IL festival della musica ritrovata è dedicato alla musica bandistica inedita, dove per “inedito” si intende non solo il repertorio musicale originale, ma tutto quel materiale abbandonato da oltre cinquant’anni non più eseguito. Una rivalutazione di un repertorio, completamente dimenticato e perduto.
Tante sono le organizzazioni che, soprattutto in Italia, si occupano di ricerca, ed esecuzione del materiale scoperto, ma nessuna di esse gravita nel settore della musica per banda che, soprattutto nel meridione, è stata importante protagonista sino alla prima metà del 1900. La cultura musicale italiana, infatti, non deve essere esclusivamente relegata all’opera lirica. Quest’ultima, seppur abbia come culla la nostra nazione, vede attraverso questo più popolare mezzo di fruizione – la banda musicale – ulteriore spinta divulgativa.
Le nostre ricerche – quanto quelle condotte da nostri colleghi italiani – ci hanno permesso di ritrovare perle musicali in diverse biblioteche nazionali ed estere (un esempio tra tanti, le partiture ritrovate a Baltimora nel Maryland, USA, del compositore pugliese Antonio Gidiuli 1869-1941). Nella maggior parte dei casi si tratta di manoscritti, tutto materiale di elevato valore artistico, data la fattezza delle composizioni.
L’azione di ricerca del festival Fasano in Banda mira non solo allo studio del materiale musicale ma anche alla programmazione, in collaborazione con altre associazioni, di nuovi progetti di rivalutazione permettendo la condivisione e soprattutto la fruizione di opere musicali inedite e che troverà, nella cultura dei diversi territori, ulteriore fonte di riconoscimento culturale e orgoglio di provenienza.
La Terza Edizione del Fasano in Banda – IL festival della musica ritrovata, vedrà la realizzazione di diversi concerti tutti dedicati a esecuzioni di prime assolute o brani riscoperti.
I lavori di ricerca sono iniziati già dal mese di ottobre 2023 e tra gli autori in fase di studio abbiamo: un compositore di Monopoli vissuto tra la prima metà del 1800 e il primo decennio del ‘900, una serie di musicisti del barese, ed ancora, autori dalla “Valsabbia alla Bassa Bresciana”.
Avremo anche la prima esecuzione di un’opera inedita, attualmente in fase di stesura, su libretto dell’artista fasanese Peppino Palasciano. Una storia intelligentemente divertente che vi strapperà certamente un sorriso.
Inoltre un’importante sorpresa si avrà con l’anteprima del 10 giugno durante la quale verranno presentate una serie di pubblicazioni internazionali, curate dalla casa editrice americana Idea Music Collection USA, dedicate ad un grande compositore pugliese. Ma, vogliamo farvi una sorpresa…
La Seconda Edizione del Fasano in Banda – IL festival della musica ritrovata, promosso ed organizzato dall’Associazione Culturale Musicale “Ignazio Ciaia” e patrocinato dal Comune di Fasano Assessorato alla Cultura, ha visto la produzione di tre concerti – il 3, il 6 e il 9 settembre – preceduti da incontri culturali a tema.
Il concerto d’apertura ha visto la collaborazione con il Conservatorio di musica “Nino Rota” di Monopoli con la serata intitolata “Alla ricerca del repertorio bandistico – Metodi e idee”. Protagonisti gli allievi della classe di “Strumentazione per banda” del Conservatorio guidata dal maestro Vincenzo Anselmi, in veste di ricercatori e direttori. Il lavoro di ricerca – presso l’archivio storico della Banda Centrale dei Carabinieri in Roma – trascrizione e revisione, realizzato da ogni studente, è sfociato in un incontro dedicato ai processi d’indagine intrapresi dagli stessi allievi.
Qui l’elenco delle partiture revisionate e i rispettivi studiosi: Maggio (A. Amenduni 1896 – 1988) Maddalena Mileti, Vecchia Marcia d’Ordinanza (L. Cajoli 1865 – 1938) Caterina Santoro, Il Trionfo di Cupido (A. Amenduni 1896 – 1988) Giovanna Di Carolo, Dialogo Giocoso (G. Signorelli 1870 – 1930) Mafalda Baccaro, Bifronte (R. Caravaglios 1864 – 1941) Cosimo Di Lorenzo, Il Risveglio del Sole (C. A. Pizzini 1905 – 1981) Antonella Scalone, La Fiesta de los Arboles (C. Del Cioppo 1930 – 1915) Giuseppe Marseglia, Camino de Rosas (J. F. y Ribate 1878 – 1951) Caterina Santoro.
La seconda serata ha avuto ragion d’essere attraverso la preziosa collaborazione con Anbima Puglia (Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome): una triade di maestri provenienti dal corso per “Direttori di orchestra di fiati”, organizzato dalla stessa Anbima Puglia, si sono susseguiti in un programma inedito, selezionato dalla direzione artistica del festival appositamente per la serata.
Anche in questo caso, il lavoro di ricerca e selezione dei brani, ha dato vita al secondo e ultimo incontro culturale che ha preceduto le esibizioni: Alla ricerca del repertorio bandistico, autori del territorio e loro contemporanei.
Le musiche eseguite sono state: Meditiamo (Francesco D’Aniello 1938 – 2023), Ave Maria (Angelo Angelini 1885 – 1973), Marcia Militare (Edoardo Pansini 1852 – inizi del 1900), I Saltimbanchi (Martino Bello 1899 – 1990), Santa Maura (Luigi Rizzola 1877 – 1969), Tarantella (Angelo Angelini 1885 – 1973), Felicitazioni (Edoardo Pansini 1852 – inizi del 1900), I Burattini (Martino Bello 1899 – 1990), Pioggia di Brio (Francesco D’Aniello 1938 – 2023).
I direttori della serata sono stati: Caterina Santoro, Domenico Antelmi, Giovanni Carelli.
Il concerto conclusivo, dal titolo Il Solista e la Banda, ha invece avuto uno stravolgimento nella sua organizzazione: ad esibirsi sono stati nove giovani solisti, di età compresa tra i dodici e i vent’anni, i quali, accompagnati dalla Banda Città di Fasano, hanno portato “in scena” musiche tratte dal repertorio che viene affrontato durante il percorso di studi. Si tratta di esercizi dedicati agli intervalli, alla tecnica e alla musicalità, liberamente rielaborati a mo’ di concerto per solista e orchestra; partiture completamente inedite.
Questo concerto ha una rilevante importanza didattica. Un’opportunità formativa difficilmente fornita dagli enti scolastici.
I ragazzi, dovendo approcciarsi come solisti, hanno avuto responsabilità differenti rispetto al “suonare in sezione” assumendo un controllo differente della performance; basti pensare al semplice “dover seguire il direttore” o ancora, interpretare un esercizio da sempre eseguito in “solitudine” dialogando con l’orchestra alle spalle.
Anche in questa occasione è stata realizzata una collaborazione, per la precisione, con la Scuola Secondaria di Primo Grado “Bianco-Pascoli” di Fasano, che ha affidato il progetto all’esperta professoressa Ada Di Bello, insegnante di chitarra presso lo stesso Istituto.
In riferimento a quest’ultimo concerto, ci saranno importanti novità nella III edizione del Fasano in Banda.
Ogni concerto è stato presentato dall’imprescindibile collaborazione dei giornalisti Marisa Cassone e Franco Lisi, i quali hanno arricchito le esecuzioni con la puntuale descrizione dei pezzi ascoltati attraverso aneddoti, stralci di biografie e particolari tratti delle partiture musicali.
Le tre serate, sponsorizzate da varie attività locali, hanno visto la loro realizzazione grazie all’attiva partecipazione di ben 10 direttori, 7 ricercatori, 22 compositori studiati e 29 pezzi inediti eseguiti, 74 musicisti, 16 archivi consultati, oltre una decina di collaboratori esterni all’Associazione.
La prima edizione di Fasano in Banda ha visto la partecipazione, accanto alla Banda città di Fasano “Ignazio Ciaia”, quella di altre formazioni provenienti dalla Puglia e non solo.
Il primo concerto è stato inaugurato dal Corpo Musicale Bandistico “San Zenone” di Curnasco (Bg), diretto dal maestro Ivan Maffei, in gemellaggio con l’Associazione “Ignazio Ciaia”.
Il secondo ospite è stato il Complesso Bandistico Città di Martina Franca “Armonie d’Itria” (Ta), diretto dalla maestra Caterina Santoro.
il Corpo musicale bandistico “San Zenone” di Curnasco (Bg)
La ricerca storica di brani per banda composti da musicisti bergamaschi porta a diversi nomi, tra cui Carlo Cremonesi (1916 – 1961). Originario di Ponte Nossa, divenne direttore della banda locale che ora porta il suo nome. Nel suo paese di origine, si occupò anche della direzione della corale. Queste esperienze si riflettono nelle sue composizioni che spaziano dalla musica da camera a quella sacra, alle marce brillanti per banda, come quella dal titolo evocativo “Vita e musica”.
Quando si parla di musica a Bergamo, non si può prescindere dalla figura di Gaetano Donizetti (1797 – 1848). La sua musica non ha bisogno di presentazioni e tocca stili originali e temi all’avanguardia. In tutto il suo corpus compositivo, Donizetti ha dedicato a una formazione di fiati anche una “Sinfonia” che viene presentata arrangiata per banda.
Sicuramente meno noto è Giuseppe Donizetti (1788 – 1856), fratello maggiore di Gaetano, la cui storia è alquanto particolare. Dopo essere stato direttore delle bande nell’esercito prima napoleonico e poi sabaudo, nel 1828 fu invitato a Istanbul alla corte del sultano Mahmud II. Lì divenne istruttore ufficiale di musica per la famiglia reale e introducendo nelle bande locali lo stile europeo. La sua considerazione crebbe a tal punto da guadagnarsi il titolo di Pascià. Con fine di intrattenimento, compose numerose danze come la “Polacca” proposta in questo concerto e arrangiata dal maestro Stefano Morlotti.
Nella seconda parte del programma vengono presentati brani che fanno parte del repertorio cosiddetto “originale per banda”. Questo genere musicale fu introdotto per la prima volta in Italia negli anni Sessanta del secolo scorso grazie alla lungimiranza del maestro Giovanni Ligasacchi (1920 – 2005), allora direttore della banda cittadina “Isidoro Capitanio” di Brescia. Attraverso il confronto con altre realtà musicali europee, Ligasacchi incontrò questo genere, all’epoca ancora sconosciuto in Italia, e intuì le sue potenzialità. Introdusse coraggiosamente questo repertorio superando con costanza le critiche di “modernismo” che gli venivano mosse. Questo nuova musica prese piede poco alla volta nella provincia bresciana fino a diffondersi in gran parte della nostra nazione.
il Complesso bandistico città di Martina Franca “Armonie d’Itria” (Ta)
La città tarantina, da sempre, è stata prospera di artisti e cultori di ogni genere artistico, basti ricordare il pittore Giovanni Stefano Caramia (1630 – 1698), il celebre contraltista Giuseppe Aprile “Sciroletto” (1731 – 1813), la virtuosa violinista Gioconda De Vito (1907 – 1994), ma soprattutto i compositori Martino Bello e Mario Griffi.
Martino Bello (1899 – 1982?) entra a far parte della banda di Martina Franca diretta da Salvatore Micoli e prosegue gli studi al Conservatorio di Napoli, perfezionandosi in oboe e direzione orchestrale e bandistica. Dopo la prima guerra mondiale inizia a comporre e a dirigere complessi bandistici: Crispiano, Ravello, Guardavalle e Valledolmo. È autore di un oratorio e una messa solenne, marce, ballate e sinfonie per banda e di trascrizioni bandistiche di brani lirici e sinfonici.
La sua duttile scrittura risulta brillante e ricca di sorprese. Sono ben chiare le competenze acquisite dal Bello durante i suoi anni in banda – in qualità di bandista – e accademicamente attraverso il percorso di studi di direzione.
Mario Griffi (1911 – 1977) fu un valente organista, direttore di coro ed educatore e tali qualità portarono a riconoscimenti di prestigio come l’onoreficenza di Commendatore e di Cavaliere. Compose inni, musiche sacre, pastorali e messe, ma di notevole importanza risultano i tre drammi sacri, tra i quali “Il Redentore” su testo di Giuseppe Grassi esprime le elevate qualità artistiche del Griffi.
La sua musica, definita post-romantica, non manca di momenti nei quali prevale la “serialità”, una tecnica compositiva che andava sviluppandosi agli inizi del secolo scorso.
I concerti sono stati presentati dai giornalisti Marisa Cassone e Franco Lisi.
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